Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Stroke mostra per la prima volta una relazione diretta e lineare tra la predisposizione genetica al fumo e il più grave e potenzialmente fatale degli ictus
I fumatori e anche i potenziali fumatori hanno un rischio molto maggiore di andare incontro a un ictus emorragico, un grave evento cardiovascolare che si verifica quando un'arteria cerebrale si rompe. A evidenziarlo è uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Stroke, che mostra per la prima volta una relazione diretta e lineare tra la predisposizione genetica al fumo e il più grave e potenzialmente fatale degli ictus. L'ictus emorragico può essere di due tipi: quello causato da emorragia intracerebrale, in genere causata da ipertensione, e quello dovuto a un'emorragia subaracnoidea (nello spazio compreso tra il cervello e il cranio), che deriva spesso dalla rottura di un aneurisma. Diversi studi avevano mostrato un'associazione tra il fumo e un maggiore rischio di questo secondo tipo di ictus, ma mancava la prova di un rapporto di causa ed effetto. Per verificarlo, i ricercatori, guidati da Guido Falcone, della Yale School of Medicine di New Haven, in Connecticut (Usa), hanno analizzato i dati genetici di 408.
L’iniziativa è nata da una collaborazione tra la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale Milano, i medici dell’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e la Fondazione Alfieri per il Cuore
Maria Pia Hospital di Torino riferimento per la cardiochirurgia e per le procedure “bloodless”, che permettono un risparmio di sangue con vantaggi per il paziente Ad eseguire l’intervento è stata l’équipe guidata dal dott. Mauro Del Giglio
Allo studio sulla relazione tra malnutrizione e riabilitazione dopo un ictus il Premio Gianvincenzo Barba al Congresso Nazionale SINU
Lo rivela lo studio Rwe Exacos-Cv (EXACerbations and their OutcomeS - CardioVascular an observational cohort study using Italy Healthcare Claims Database), pubblicato sull''European Journal of Internal Medicine'
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Fimognari: “L’insufficienza respiratoria acuta deriva da numerose patologie scatenanti, a partire dallo scompenso cardiaco. È pertanto assai diffusa e porta tante persone ad accedere al PS in condizioni di gravità"
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
"La partecipazione della SImg arricchisce ulteriormente il già alto valore scientifico e professionale del Board, con i Medici di Medicina Generale di Simg che potranno fornire il proprio contributo"
La prevalenza d'uso aumenta all’avanzare dell’età, raggiungendo il 60% negli over 85. Nel 2022 gli antibiotici hanno rappresentato, con 938,6 milioni di euro, il 3,5% della spesa e l’1,4% dei consumi totali a carico del Ssn
La Corte dei Conti ha condannato il professionista perché avrebbe arrecato un danno erariale per l'ente costretto a risarcire la vittima
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